Magia e amore in cucina

...l'alchimia degli ingredienti mescolati con amore e passione
fan bene all'amore... e
beato chi ce l'ha...
Fai ora quanto sto per dire
e lo farai stupire!

Del carciofo solo il cuore (250 g.)
Quel di Parma, il migliore (80 g.)
Una cipolla dorata e profumata
Trita tutto a puntino
E con nettare d'oliva fai stufare per il tempo dell'appassire

Cuoci ora pasta corta (pennette 500 g.)
Molto al dente per favore!
Fai sposare le due cose,
E che penetri il sughetto dentro al vuoto della pasta

Ora il letto per gli amanti
Una teglia imburrata e di pane spolverata
Nell'alcova con gli sposi metti pure...
Mozzarella a pezzetti ed il grana fine fine
Rimesta con dolcezza
Versa panna per legare (1/4 x dolci)

Il calore sarà per loro la magia dell'alchimia (15 min. 250°C.)
Un abbraccio appassionato
Un sapore dentro all'altro
I profumi mescolati
Per godere alla fine dell'amore col palato

La ricetta di Maurib






































Bacco e Venere di Hendrick Goltzius

NEL DORMIVEGLIA SIAMO TUTTI EROI

Conviene abituarsi a vivere senza amore, l'amore non esiste tra le bestie, così vere così naturali. Come farebbero loro che non hanno psicologi, ne mail, ne internet, ne i surrogati che la nostra prudente mente crea?
Anche le specie monogame lo sono per un motivi pratici. Gli inseparabili muoiono assieme solo per assuefazione alle abitudini, non per amore.
Non illuderti, si vive anche senza illusioni, un tenue raggio di sole ogni tanto può bastare a scaldare il cuore.
Scorda, ora è il momento di dirlo.
Non essere triste. Forti non vuole dire ciechi, nemmeno vuole dire combattere ma vuole dire farsi bastare il poco, a volte il nulla. Non è vergognoso ma è nobile accontentarsi anzichè sbraitare al vento brandendo ridicole spade.
Nel mondo degli eroi ci si scorda un po' il resto e si sta bene.
La notte, e il mondo parallelo che non c'è, possono bastare. Di giorno... occhi bene aperti.

ama

...una matita, una gomma, carta
ma soprattutto io
con le mie mani
i miei occhi
la mia anima.
E perchè no,
la mia rabbia
il mio dolore...
posso rovesciare tutto
su quel pezzo di carta....

"a te dico...
dipingere, sc'rivere, cantare, ballare
I N V E N T A R E, F A R E...
fare qualcosa che ci dia gioia
evasione dallo schema,
un momento solo nostro.
È la nostra libertà e costa pochissimo
non paga diritti SIAE
e neppure imposta di registro.

A te ancor dico...
non aspettare...
esci, sorridi
sorridi e pensa che puoi FARE!
non buttare il tuo tempo"

AMA,
AMA LA VITA, AMA L'AMORE
AMA COL CORPO E CON LA MENTE
FA CHE L' AMORE SIA ANCHE
FOLLIA...
Maurib
Leggo, scrivo, dico. Più lo faccio e più sento di meno sapere e perfino perdo la percezione di ciò che che è importante sapere. Nemmeno so chi e cosa sono.


Corso di storia locale


Conosciamo meglio…i nostri vicini di casa
dI Angela Stanzani

Viaggio alla scoperta della storia e dell'arte dei paesi vicini a noi, così vicini che pensiamo di conoscere tutto di loro...e invece ci riserveranno belle sorprese!

1° incontro Martedi 25 gennaio, ore 21 - Spilamberto, la sua storia, la sua arte, i suoi personaggi illustri; la storia di messer Filippo fra leggenda e realtà.

1° visita Domenica 30 gennaio, ore 15-17 – Spilamberto: visita guidata del centro storico, la Rocca Rangoni e il parco, le chiese di San Giovanni e Sant’Adriano; ci sarà anche la possibilità di visitare la mostra sui Longobardi allestita attualmente presso la sala Famigli.

2° incontro Martedi 1 febbraio, ore 21 – San Cesario e Castelfranco: due sentinelle su un confine molto importante e combattuto.

2° visita Domenica 6 febbraio, ore 15-17 – San Cesario: visita guidata della basilica romanica e del palazzo dei conti Boschetti (ambedue recentemente restaurati risplendono di nuove luci e colori), della chiesetta delle Fosse e del centro storico.

3° visita Domenica 13 febbraio, ore 15-17 – Castelfranco: passeggiata al Forte Urbano per ammirare ciò che resta della poderosa fortezza; visita guidata alle chiese di Santa Maria e San Giacomo; ci sarà anche la possibilità di visitare la mostra sulla Centuriazione romana allestita presso il locale museo archeologico.

Gli incontri serali si terranno presso il centro culturale Almo dalle ore 21 alle ore 22,30

Le visite guidate si terranno dalle ore 15 alle ore 17 circa. Le modalità per raggiungere le località delle visite saranno definite nel corso degli incontri serali.

Antonio Celeste Simonini

Litigioso, indisponente... adorabile.
Quest’anno Antonio Celeste Simonini avrebbe compiuto 83 anni. “E pensare che i dottori sentenziarono che avrei avuto vita breve" avrebbe sicuramente commentato e, tendendo due dita della mano sinistra nel classico gesto scaramantico del Principe De Curtis, ci avrebbe proferito un bel “tiè, tiè”. Sempre agitando il polso innanzi agli occhi, con mignolo ed indice ben stesi perché fatte in altro modo, diceva, portano male e non fortuna. Nell’aspetto, negli atteggiamenti, nel corpo e nelle movenze ricordava proprio l’altro frequentatore dei riti scaramantici: quel Totò … anche Celestino, a suo modo, principe e nobile. Ci ha lasciati da poco più di tre anni, ma sembra ieri e il vuoto che ha lasciato è quello di vent’anni.
A. C. Simonini con le sue sculture in polistirolo.


La persona.
Se dici d’amare Celestino sicuramente c’è stato un momento nel quale l’hai detestato, per il suo carattere, la sua foga, ma se avevi la fortuna di resistere allora, alla fine, rimanevi conquistato dalla sua dolcezza e generosità. I suoi cultori amano le sue opere in modo quasi feticista, ne conosco tre, uno di Bologna, uno di Castelfranco, uno di Piumazzo; le loro case non hanno un centimetro di parete che non sia occupato da opere di Celeste. Era quasi una droga, guardando quei quadri ti intenerisci e sei felice per l’intera giornata. Io stesso ho tutto quello che ho potuto comprare, non molto, perché Celestino non svendeva, era sempre lui a stabilire il prezzo delle opere. Non le cedeva mai per meno della cifra che si era imposto ed aveva imposto, così nessuno poteva dire che valessero di meno, specialmente gli amici ed agli affezionati, che in quanto amici, estimatori, e non mercanti, non dovevano lesinare. Se gli andava magari te ne regalava una, senza che la chiedesti, solo perché magari quel determinato gallerista aveva, secondo lui, applicato un ricarico troppo alto o semplicemente perché così gli andava di fare.
Gli estimatori, però, amano specialmente lui, così inscindibile dalle sue opere. Mi sono chiesto spesso cosa significhi questo in termini di critica, se sia un elemento di disapprezzamento della sua produzione artistica che verrebbe collocata in posizione subalterna rispetto a personalità e carisma personali. Non lo so, ma noi amiamo anche le sue opere e non ci chiediamo quale sarebbe il parere di critici affermati. Certo che tra gli estimatori ci sono anche critici e persone che operano nel settore dell’arte.
Donna con fiori - olio su tavola 75x100 – collez. privata.


L’artista.
Ha fatto di tutto, ha usato svariate tecniche, ha creato egli stesso tecniche nuove, ha dipinto su qualsiasi supporto (carta da macellaio, carta blu per fasciare i cardi, carta forellata per imballare la frutta, tela, carta da lettera, cartone ondulato da imballi), ha prodotto sculture fatte con tutti i materiali, vecchie doghe di rovere avvinazzate, polistirolo (prima che lo facessero le schiere degli emuli), resine, metalli. Ha prodotto incisioni operando su tutti i tipi di legni e sul linoleum, ha eseguito ricerche decorative su ceramica per conto di grandi gruppi ceramici (utilizzati commercialmente dalle medesime ditte ma mai pagatigli).
Detestava l’utilitarismo: dell’istituto d’arte Venturi diceva che della grande scuola che fu restava ben poco da quando, negli anni ‘80 si abbassò, senza accorgersene, ad ente di formazione al servizio dei settori produttivi in espansione nel modenese, istituendo corsi strettamente finalizzati ad una formazione lavorativa (grafici, ceramisti, ecc) non era più un istituto d’arte, con una sua indipendenza e una sua valenza di preparazione artistica, ma una succursale aziendale preparatrice di mestieranti o un centro di formazione come si trattasse di preparare ragionieri.
La chiamata dell’apostolo Giacomo – linoleografia 27x47 – collez. Privata.


Un ricordo.
Quando mi reco sulla sua tomba, inspiegabilmente e solo in quell’ala del cimitero, le cime dei cipressi sono mosse dal vento ed una brezza percorre i porticati. Finora è sempre successo così, svariate volte, in qualsiasi stagione. Lui aveva un rapporto speciale col vento. Non credo ad esoterismi né superstizioni, né credo sia probabile che il soprannaturale possa manifestarsi in questo modo. Ancora, però, non mi spiego il perché di quel vento.
Nessuna definizione di Celestino è centrata come quella data da Michele Fuoco: il folletto di Piumazzo. Non era mai fermo, e quel vento potrebbe essere la sua scia, il movimento dell’aria prodotto dal suo camminare scattante o, in senso figurato, quello prodotto dalla sua vitalità intellettuale.

La politica.
Il suo sodalizio con la politica e l’Amministrazione Comunale durò proprio quanto un alito di vento. Dapprima coinvolto in commissione edilizia integrata per la zona agricola e la tutela dei monumenti grazie alle sue conoscenze generali e locali e il suo impegno per la conservazione.
Nel 1997, in base a leggi, statuti e deliberazioni intervenuti, venne allontanato assieme ad altri presenti in qualità di esperti dal suo incarico. Allego la comunicazione che ricevette dal comune e che mi pregò di diffondere formalmente in momenti opportuni. La prese parecchio male, in quei giorni si aggirava orgoglioso per il paese sventolando quella lettera di benservito. Era convinto si trattasse di una specie di passaporto per il regno dei filantropi o di una patente di onestà intellettuale e di coerente lealtà negli atti concreti, qualcosa di cui ci si potesse vantare, qualche escamotage che era stato creato per allontanare le persone scomode.
La sua curiosità lo portava comunque ad essere sempre aggiornato su fatti locali e generali.

Documento prot. 22599 del 25 Novembre 1997


Il rapporto con la religione e la chiesa.
Per accadimenti e vicissitudini varie perse taluni entusiasmi, rinunciò al seminario ed ebbe una percorso inverso, una specie di conversione od illuminazione divina a ritroso, ma restò sempre attratto dagli aspetti mistici. Strenuo difensore del vero al di là di ogni ideologia, anche in quei momenti nei quali era difficile farlo, nei quali sarebbe stato comodo schierarsi senza tentennamenti ne dubbi.
Come quando, pur essendosi allontanato dall’ortodossia e dall’essere praticante, difese la memoria dei rappresentanti della chiesa locale dalle critiche di connivenza con l’antisemitismo, intervenendo accorato per ricordare come Don Turilli, Parroco di Piumazzo fino al 1951, avesse sottratto alla deportazione decine di ebrei ed antifascisti nascondendoli per giorni nei corridoi che sovrastano i transetti della chiesa preparandogli la fuga affidandoli successivamente a Mons. Tassi di Vignola.
Conosceva a menadito gli accadimenti verificatisi nella casa dove ho abitato dai 3 ai 32 anni, sapeva ad esempio che Giuseppe Vandelli, il proprietario, ne concedeva l’uso per le riunioni clandestine del CLN del quale faceva parte in veste di rappresentante del Partito Liberale. Sapeva che quella vecchia quercia al limitare ovest di quello stesso podere aveva ancora la corteccia corrugata perché un partigiano, quando pur poco convinto, consegnò a malincuore le armi al comando alleato, dalla stizza e per non consegnare tutto, scaricò tutte le munizioni che aveva su quel povero tronco. Il partigiano è molto noto, Vittorio Marinelli, detto Pampurio, ma questa cosa nessuno la sapeva. Pensare che per anni tutti noi restammo convinti che a martoriare quel fusto fossero stati antichi parassiti! Quanta storia minuta e meno minuta in quelle memorie, quanta altra memoria storica sarà andata perduta assieme a Celestino?
Così era Celestino, sempre curioso, vivo, vitale, a dispetto dei suoi problemi fisici, con un’energia e una voglia di fare che gli invidiavo ma che mal tolleravo quando mi faceva fare e rifare lo stesso lavoro due, tre, o anche quattro volte per piccole imperfezioni. Ma lui lo voleva perfetto o come lui lo riteneva “perfetto” e se facevo resistenza diceva: “ti pago tre volte, va bene?” Allora era disarmante, non contestava … come fare, si scendeva a compromessi, il problema non erano i soldi ma non riuscivo mai ed evitare la noia di dovere rifare più volte lo stesso lavoro.
L’articolo rischia di divenire eccessivamente lungo, perciò rimando ad altri interventi le considerazioni sulla carriera artistica e l’arte. Su Celestino si potrebbero scrivere volumi.
Danza spagnola – monotipo a colori 21x26 – collez. Privata.

Le fotografie allegate provengono dal mio archivio privato, il download e la diffusione sono consentiti solo previa mia autorizzazione scritta in consistenza cartacea e per iniziative promozionali che abbiano come scopo la valorizzazione dell’artista e che non siano a scopo di lucro. A tale fine mi sono state affidate e per tale scopo vengono diffuse.
Willer Comellini

Ritm-Azione



Coordinazione è armonia in tutte le sue parti
RITM-AZIONE è un insieme di pratiche per lo sviluppo di capacità psico-fisiche, neuro muscolari legate alla coordinazione, il senso dello spazio e del ritmo.

Obiettivi Il lavoro di RITM-AZIONE da le basi ai praticanti per ritrovare la coordinazione e la ritmicità perduta. 
Un corpo coordinato è armonico in tutte le sue parti.
Un corpo armonico è la base per una mente veloce e concentrata. Immaginate la coordinazione come un filmato fluido nel quale ogni fotogramma segue l’altro e immaginate la non-coordinazione come lo stesso filmato ma senza tutti i fotogrammi.

Il Lavoro Il percorso si sviluppa attraverso incontri nei quali la persona attiverà un naturale risveglio del ritmo insito in lei.
 Tutti gli incontri verrano proposti nella modalità accogliente del gioco, per ritrovare la spontanea attitudine al divertimento. La RITM-AZIONE è un lavoro adatto a tutti, non vi sono limiti di età, non occorre essere musicisti, ballerini o avere doti fisiche di nessun tipo.

IL CORSO
DURATA: 10 incontri DESTINATARI: TUTTI
numero minimo 10
CALENDARIO: 26 GENNAIO presentazione 2 FEBBRAIO, primo incontro
ORARIO: mercoledì 21-22.30

Davide Barchi: davide.barchi@me.com

Una strana convivenza

UNA STRANA CONVIVENZA PAROLE NATE PER CASO
centro culturale almo | Piumazzo
venerdì 14 GENNAIO e sabato 15 GENNAIO ore 21,00

Vivremo, scopriremo e saremo travolti nel fiume di parole dalla forza smisurata dei sentimenti. Parole indagatrici della realtà più vera di una...strana convivenza.
Mauri, la follia pura
Maurizio Montanari, l'unico vero attore
Nicolò Valentino, un magistrale regista
Morena Borsari, l'allenatrice, il generale
Cinzia Veronesi, la voce del cuore
Elisabetta Zambelli, l'ordinatrice della follia
testi Mauri

prenotazione consigliata posti max 40
333 3210 581 Vincenzo
almo | centro culturale

Pitture e Sculture

Nuovi corsi

Con il nuovo anno iniziano i nuovi corsi degli Amici dell'Arte.


La donna-uccello

Figura misteriosa che ha radici in molteplici mitologie. Da quella greca (Metamorfosi di Ovidio) con la storia di Leda e il Cigno a quella cambogiana sull'amore tra Monorea (metà donna e metà uccello) ed il principe Preah Sothun.
Anche la moderna arte cinematografica si è interessata a questa figura enigmatica, di cui ricordiamo solo due recenti pellicole, "Splice" (2009) di Vincenzo Natali e "Black Swan" (2010) di Darren Aronofsky.
Possiamo pensare che la figura dell’uccello in relazione alla figura della donna siano elementi che mettono in comunicazione la terra con il cielo. Quindi la donna-uccello potrebbe simboleggiare il raggiungimento della dimensione del mistero attraverso l'immagine magica poliforme.

La donna-uccello di Federico Fruggeri, scultura in terracotta



Pensieri...

La mia ragazza

la mia ragazza è tutto il mondo 
...e tiene in braccio il suo bambino 
apre gli occhi è piccolino... 
[...] dal suo seno nasce il grano 
la mia ragazza è anima, spirito e preghiera 
dal suo cuore nasce amore 
è un raggio di sole che illumina la stanza
da "La mia ragazza" (1999) di Luca Carboni


Occhi

...Occhi non sol per guardare
ma capaci di illuminare
la notte più nera,
penetranti come lame,
intensi come il profumo
di buon vino,
indagatori come il più abile dei segugi,
capaci di vedere al di là
del non detto.
Un attimo...
e uno sguardo
rimane nella memoria
per sempre!

Occhi, una porta sul cuore,
entrano emozioni...
escono emozioni...
le parole non servono
è il linguaggio del silenzio,
a volte più forte di mille parole.
OCCHI
PER PARLARE D'AMORE
"Occhi" (2010) di Maurizia Bavieri